Buongiorno e buon sabato! Con questo post festeggiamo la nostra seconda Pasqua! Ed eccoci qui a raccontarvi un altro pezzetto di noi, delle nostre piccole ispirazioni.
Io inizio da "Jemima puddle duck" ovvero la papera de' stagni... come l'ha chiamata la grande scrittrice e disegnatrice inglese Beatrix Potter. Per me una vera e assoluta ispirazione come artista e nella vita, almeno da quel poco che sono riuscita a scoprire di lei. Ed è proprio a lei che mi sono ispirata per queste paperette dal design Tilda che ho pensato in veste femminile, perché le ho immaginate con un morbido cappellino un pò retrò, di quelli che cadevano morbidi sulla testa e proteggevano dal sole caldo di una Londra di inizio '900.
E allora se si parla di sole, di vestiti leggeri e di stagni... potevo forse perdere l'occasione di vestirle in lino? Eh no, infatti ho scelto con cura i tessuti (comperati in montagna e alla fiera di Vicenza), quelle stoffine tanto amate che accarezzo ogni volta che devo iniziare un progetto ma siccome le AMO non uso mai. Stavolta ho preso le forbici, il coraggio e ho iniziato a tagliare!
Ci tenevo a fare bene, non sono certa del risultato, non è tutto perfetto ma quando ho finito e ho disegnato gli occhi ho sentito un profumo d'antico, la felicità che mi ha fatto posare le braccia a riposo e mi ha fatto dire col sorriso: eccole qui, benvenute.
Perché alla fine è questo che ci consola di tutte le fatiche, anche se sono ben spese, la soddisfazione di aver concluso un lavoro, di aver dato "vita" con le nostre mani a qualcosa che non si ripete anche se ne faremo altre 100. Io cerco sempre di mettere un pò di me nelle cose che faccio, soprattutto se utilizzo modelli di altri, come in questo caso la papera di Tone Finnanger... però gli abiti e i cappellini sono parte di un mio ricordo, di una mia fantasia e dedica per quell'artista che amo tanto.
Qualche particolare dei vestiti, che ho differenziato nelle balze su gonne e cappellini: il tessuto più morbido si è prestato ad un'arricciatura mentre per l'altro, più consistente, ho optato per delle pieghe... dopo aver provato a fare la filza e aver spezzato il filo almeno 4 o 5 volte :o)
Spero sia un lavoro che vi regali un pizzico di serenità per augurarvi, insieme a mia sorella Sonia, una BUONA PASQUA.
Un ringraziamento che riprenderemo sicuramente nel prossimo post alla gentilissima Paky di infinitartepaky.blogspot.it per averci assegnato un bellissimo premio! Quando qualcuno pensa a noi e a premiare il nostro lavoro ci fa naturalmente un piacere immenso. Dovremo girarlo ad altre e questo post è troppo lungo per fare anche questo. Quindi nel prossimo ci saranno altre notizie in merito.
Non mangiate troppe uova di Pasqua e a risentirci al prossimo appuntamento creativo. Per ora baciotti a non finire!!!!
Liliana